Guida Completa per Costituire una Società all’Estero nel 2025
14 Aprile 2025Nel contesto economico attuale, sempre più imprenditori valutano la possibilità di costituire una società all’estero per espandere la propria attività, ottimizzare il carico fiscale o accedere a nuovi mercati. Nel 2025, questa scelta può rivelarsi vantaggiosa, ma è importante conoscerne tutte le implicazioni legali, fiscali e operative per evitare errori e agire in modo strategico.
Perché aprire una società all’estero?
Le motivazioni alla base di questa decisione possono essere molteplici. Una delle principali è sicuramente la ricerca di un regime fiscale più favorevole rispetto a quello italiano. In alcuni paesi, infatti, le imposte sulle imprese sono decisamente più contenute, permettendo così di incrementare i margini di profitto.
Un’altra ragione frequente riguarda l’accesso a nuovi mercati internazionali. Avere una presenza diretta in un altro paese consente di costruire relazioni più solide con fornitori e clienti locali, oltre a facilitare la logistica. In alcuni casi, inoltre, costituire una società in una determinata area geografica può essere un requisito fondamentale per partecipare a gare pubbliche o accedere a incentivi statali.
Per approfondire in modo dettagliato la procedura e comprendere la reale convenienza dell’operazione, è possibile consultare la seguente guida:
https://www.avvocatobertaggia.org/aprire-societa-estera-la-procedura-la-convenienza/
Come costituire una società all’estero: la procedura
Il processo di costituzione varia da paese a paese, ma in genere si articola in alcune fasi comuni:
Scelta della giurisdizione: ogni nazione presenta vantaggi e svantaggi. È fondamentale analizzare attentamente aspetti come la stabilità economica, il sistema giuridico, la pressione fiscale e l’accesso al mercato.
Selezione della forma giuridica: in base al tipo di attività e al livello di responsabilità desiderato, si può scegliere tra varie tipologie societarie, come società a responsabilità limitata, società per azioni, partnership, ecc.
Predisposizione della documentazione: è necessario redigere lo statuto, l’atto costitutivo e ogni altro documento richiesto dalle normative locali. In molti casi, può essere richiesta una traduzione giurata dei documenti.
Apertura di un conto bancario aziendale: serve per gestire le operazioni finanziarie e ricevere eventuali investimenti o pagamenti.
Registrazione fiscale e licenze: è fondamentale ottenere un codice fiscale locale e verificare se servono permessi particolari per operare in settori regolamentati.
Aspetti legali e fiscali da considerare
Uno degli elementi più delicati riguarda la corretta residenza fiscale della società. Se l’attività viene di fatto gestita dall’Italia, anche se la sede legale è collocata all’estero, si può incorrere nel rischio di “esterovestizione”. Questo fenomeno, punibile con sanzioni anche molto severe, si verifica quando una società risulta formalmente estera, ma in realtà viene amministrata e controllata dall’Italia.
Per evitare problematiche legali e fiscali, è importante che la società abbia una sede reale, personale dedicato e una reale attività economica nel paese di costituzione. Solo così si può dimostrare l’effettiva operatività all’estero e non una semplice simulazione.
Le giurisdizioni più gettonate
Ogni anno, le destinazioni preferite per l’internazionalizzazione possono cambiare in base alle politiche economiche dei singoli paesi. Tuttavia, nel 2025 si conferma l’interesse verso alcuni paesi europei ed extraeuropei caratterizzati da:
Tassazione agevolata o accordi bilaterali favorevoli;
Infrastrutture moderne e supporto per le nuove imprese;
Normative flessibili e burocrazia semplificata;
Stabilità politica e accesso a mercati emergenti.
È comunque consigliabile affidarsi a consulenti esperti per identificare la giurisdizione più adatta alle proprie esigenze specifiche, in modo da bilanciare vantaggi fiscali e operativi con la piena conformità normativa.
Investire all’estero con consapevolezza
Costituire una società all’estero nel 2025 non è un’operazione da improvvisare. Al contrario, richiede studio, strategia e una visione di lungo periodo. La semplice ricerca del risparmio fiscale può trasformarsi in un boomerang se non accompagnata da una reale internazionalizzazione dell’attività.
L’approccio giusto è valutare tutte le variabili – legali, fiscali, operative – e costruire un progetto sostenibile, in linea con le normative vigenti sia italiane che del paese estero. Agire con trasparenza, documentazione chiara e supporto professionale è il miglior modo per cogliere le opportunità globali, evitando errori costosi.